Il problema dell’ecologia nel mondo antico, greco e romano, è stato considerato dai moderni soprattutto in relazione all’atteggiamento degli antichi di fronte alla questione del rapporto tra uomo e ambiente. L’effettiva interferenza tra l’uomo e l’ambiente nel mondo antico, in particolare in quello greco, è stata invece oggetto di opere come quella di R. Sallares, che ha posto al centro della sua monografia del 1991 su The Ecology of the Ancient Greek World [2] il rapporto tra l’uomo, gli animali e le piante. Altri studi hanno in seguito cercato di focalizzare l’attenzione non tanto su quanto gli antichi pensavano del rapporto tra uomo e ambiente, ma su quanto effettivamente si verificò nell’antichità su questo versante: in questa prospettiva si collocano i lavori di T.W. Gallant sulla precarietà della vita del contadino greco e sui sistemi elaborati per fronteggiare l’incertezza della situazione[3] e di O. Rackham sulla “ecologia storica” di singole regioni greche, come la Beozia.[13]