Nella cultura di massa e nel folclore

Toto museum
Toto museum

La singolare attenzione che i giapponesi rivolgono alle toilette è solo un aspetto di quella che è stata definita la "cultura giapponese del bagno". Considerate quasi alla stregua di vere e proprie opere d'arte, alle toilette in Giappone sono dedicate non solo manifestazioni volte a premiare quelle più pulite, sicure e innovative del Paese, ma anche rassegne artistiche, come la "Toilennale" nella prefettura di Ōita, che ha cercato di coniugare arte e wc esponendo visioni d'autore del bagno.

Sul fronte educativo il Toto Musuem di Kitakyūshū e l'Inax Live Museum di Tokoname ripercorrono entrambi la storia delle toilette giapponesi, con il secondo che ospita una collezione di centocinquanta latrine di epoca Meiji e Taishō; il Miraikan di Odaiba, invece, organizza dal 2014 una mostra itinerante il cui scopo primario è quello di sensibilizzare i visitatori sull'importanza delle fognature e del benessere fisico.

Fin dal periodo Edo, quando cominciarono a diffondersi le prime opere a sfondo umoristico, i giapponesi sono stati sempre alquanto disinibiti nel parlare di questioni ritenute intime in altre culture, come l'utilizzo della toilette. Ancora oggi nei varietà e nei programmi comici riscuotono molto successo candid camera e gag legate a questo aspetto. Il videogioco Toilet Kids (1992) ,

Locandina Thermae Romae
Locandina Thermae Romae
Locandina Zombie Ass
Locandina Zombie Ass

I film Zombie Ass (2011) e Thermae Romae (2012), così come il personaggio di Oshiri Tantei, un detective col volto a forma di sedere protagonista dal 2012 di una popolare serie di libri per bambini, e la serie di libri di testo Unko kanji drill, in cui un professore dalle fattezze di escremento emoji educa i più piccoli all'uso dei kanji, sono ulteriori esempi di come l'umorismo scatologico sia molto diffuso nel campo dell'intrattenimento giapponese. Il legame tra bellezza e pulizia associate alla toilette è invece esemplificato dalla hit musicale del 2010  Toire no kamisama, della cantautrice Kana Uemura. Il testo narra del rapporto tra Uemura e la nonna, di come quest'ultima fosse solita raccontarle della presenza di una divinità all'interno della toilette, e di come Uemura venisse spronata a tenerla in ordine e pulita, poiché così facendo ella sarebbe diventata una bella ragazza una volta cresciuta. In tal senso un'antica tradizione giapponese vuole che lo stato in cui viene tenuto il bagno possa condizionare la salute e l'aspetto dei nascituri.

Rappresentazione dello yōkai Akaname in un'opera di Utagawa Yoshikazu, metà del XIX secolo circa

Alle toilette giapponesi sono legate anche varie storie dell'orrore e leggende metropolitane. Una delle più note vede protagonista Hanako , una studentessa delle scuole elementari che, nascosta nella cabina del bagno di una scuola, terrorizzerebbe chiunque provi a interagire con lei. La storia, molto famosa in Giappone, è stata trasposta in diversi film cinematografici e anime, e la sua popolarità tra gli studenti delle elementari giapponesi ha portato a casi di disfunzione della vescica in alcuni soggetti che, per timore di recarsi alla toilette, evitavano per tutto il corso della giornata scolastica di espletare i propri bisogni. Un'altra leggenda simile è quella di Aka manto , la quale narra di un giovane uomo di bell'aspetto che si aggirerebbe nelle vicinanze delle toilette pubbliche con indosso una mantella rossa e una maschera, uccidendo in modo atroce le proprie vittime. Lo yōkai Akaname, infine, apparirebbe nei bagni più sciatti per leccare via polvere e sporcizia.

Il fatto che molte di queste leggende siano ambientate all'interno della toilette è dovuto alla credenza popolare giapponese secondo la quale gli spiriti maligni o i fantasmi sarebbero soliti abitare nella stanza più piccola della casa. Inoltre, in Giappone le toilette sono generalmente situate nell'angolo più buio dell'abitazione, sempre per motivi riconducibili a superstizioni che traggono origine dal folclore e dalla religione giapponesi. Una famosa storia, raccontata spesso dai genitori ai figli per far sì che si comportino bene, narra di una mano pelosa che, fuoriuscendo dalla tazza del water, vi trascinerebbe al suo interno i bambini dispettosi: ispirandosi a ciò, lo scrittore Kōji Suzuki scrisse il racconto Drop, il quale venne pubblicato e distribuito nel 2009 dalla compagnia Hayashi Paper sui propri rotoli di carta igienica.[4]

 


Toilet Kids

Toire no kamisama


Leggenda di Hanako 

Leggenda di Aka Manto


Campagna pubblicitaria Drop
Campagna pubblicitaria Drop