Dalle prime tracce di fognature, risalenti al 3.000 a.C. nella Valle dell'Indo, ad oggi, il bagno si è evoluto a pari passo con l'uomo, ripercorriamo le tappe dei vari sviluppi di questa invenzione.
Il bagno è un sistema conduttore necessario per trasportare l'acqua presso abitazioni e insediamenti, é infatti una delle invenzioni più rivoluzionarie della storia umana. Nasce da due problematiche diverse, dall'esigenza dell'uomo di tenere lontano malattie causate dal contatto di bisogni fisici con il resto del corpo, e dall'abbandonando del nomadismo, che porta alla formazione di comunità stanziali creando il problema dell'accumulo dei rifiuti.[1]
Le prime toilette, risalenti al IV millennio a. C. appartenenti alle civiltà mesopotamiche, erano dei buchi profondi 4/5 metri per 1 di diametro, foderati in ceramica e senza risciacquo. I bisogni restavano all'interno e filtravano nel terreno attraverso dei fori. Le reti fognarie erano poco diffuse, e questo contribuiva alla scarsa salute generale.
Nell'antico Egitto i bagni erano provvisti di un vaso in arenaria con sotto una cavità piena di sabbia che assorbiva liquami e odori. Prive di sistemi fognari, le fosse venivano svuotate a mano e i rifiuti venivano gettati nei canali o utilizzati come concime nei campi. Solo i più ricchi potevano godere di tale privilegio, e talvolta il bagno era posto in una stanza comunicante con la casa.[2]
Durante l'Età de Bronzo nel 1700 a. C. a Creta nel Palazzo di Cnosso, vengono modificate le latrine usate fino ad allora, con l'introduzione dello sciacquone. Si usava l'acqua per risciacquare i rifiuti e il tutto confluiva in un sistema fognario, formato da cubicoli sotterranei in terracotta.
Un ringraziamento speciale per l'invenzione e la realizzazione delle pubbliche latrine, (i bagni pubblici di oggi) si deve alla Grecia classica. Realizzarono delle panche in pietra con dei buchi allineati con un sottostante sistema di scolo, che si diffuse rapidamente. Tali latrine diventarono sempre più comuni anche nelle case del ceto medio, potendo godere di numerose comodità. In questo periodo nasce il concetto di igiene, dal greco Hygiene, che significa sano e forte, deriva da Igea che nella mitologia greca era la Dea della Salute. Lo scopo principale dell'igiene era, per i medici greci, il raggiungimento dell'equilibrio all'interno del corpo, e per ottenerlo bisognava rispettare una serie di precise indicazioni, dall'alimentazione, al giusto rapporto di sonno e veglia. Un importante riconoscimento dell'igiene sociale è contenuto nella Costituzione degli Ateniesi dove Aristotele stabilisce la necessità di una raccolta di rifiuti urbani che dovevano essere scaricati a circa 2km dalla città. Per i greci quindi tutto ciò che riguarda l'igiene è indispensabile alla salute e al benessere e ciò lo dimostrano i bagni a basso costo accessibili anche alle classi meno agiate, risalenti al V secolo ad Atene.[3]
Dai Romani, ha origine la parola latina “latrina” che significa lavare.
Disponevano di 144 latrine pubbliche nella Città Eterna, dette foricae, erano delle sale con sedili di marmo forati dove al di sotto scorreva l'acqua, ispirate a quelle greche. Le aperture erano sagomate sul davanti per contenere lo scopino, che serviva per pulire la latrina. Dopo finiti i bisogni, utilizzavano una spugna per pulirsi, che tramite un canale sul pavimento veniva lavata, pronta per essere utilizzata dal prossimo.
Con l'utilizzo delle latrine pubbliche aumenta la diffusione dei parassiti e delle malattie a causa della scarsa presenza di protezione e sifonature. A causa dell''accumulo delle feci e della scarsa igiene, si depositavano nelle latrine larve di mosche che trasmettevano infezioni all'uomo, come testimoniano gli studi dell'antico sistema fognario di Ercolano. All'interno delle case, nelle latrine venivano buttati anche avanzi di cibo e questo contribuiva il diffondersi delle malattie.
I ricchi potevano permettersi di avere nelle loro abitazioni un collegamento diretto all'acquedotto e alle fognature, mentre coloro che non potevano disporre di questo privilegio raccoglievano i bisogni in vasi che scaricavano nella fogna più vicina. [4]
Il sistema fognario non era però efficiente per smaltire i rifiuti ma solo per contenere le acque durante le piene del Tevere.
Con la caduta dell'Impero Romano, gli standard igienici peggiorarono e gli unici a usufruire di una condizione agevole erano i monaci e i signori.
Durante l'età Elisabettiana, venne realizzato l'antenato del WC che conosciamo noi oggi. Sir John Harington, figlioccio della Regina Elisabetta I nel 1596 inventò il primo WC con scarico, esso aveva una serie di valvole che consentivano di regolare il flusso d'acqua. L'innovazione venne realizzata nel palazzo della regina a Richmond, ma a causa dell'abbondante quantità di acqua che richiedeva per il suo funzionamento, il nuovo wc fu abbandonato per 200 anni.
Negli anni 50 dell'ottocento, sopratutto nei ceti più poveri, i bisogni venivano fatti in un vaso da notte, che veniva svuotato direttamente nelle strade e nei fiumi. Questi vasi nella maggior parte dei casi venivano decorati ed erano delle vere e proprie opere d'arte.
Nel 1858, con la diffusione delle toilette con scarico, i fiumi di molte città divennero sporchi e puzzolenti,e proprio l'estate di questo anno viene ricordata come il periodo della “Grande Puzza”. L'anno seguente si iniziò a creare un sistema di fognature efficienti, per risolvere tale problema. Negli stessi anni si costruiva l'attuale rete fognaria di Parigi, anche se quella precedente risaliva al 1374. Negli anni '70 dell'ottocento viene realizzato il primo wc von cassetta a muro, con uno scarico con acqua a maggiore pressione. Thomas Twyford fabbrica il primo wc in ceramica nel 1885, che si diffonde in tutta l'Inghilterra. Nel 1930 ancora tante abitazioni avevano una costruzione estera dove c'era il bagno. Subito dopo la guerra le case vennero ricostruite con il bagno in casa.