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MUSEO DELLA MERDA abbiamo visto che la merda è importantissima per noi e per tutto il mondo, ed in svariatissimi campi, dall'aiuto all'ambiente attraverso la sua trasformazione in energia, in carta, gas e tanto altro, sia al fine di abbattere i pregiudizi e la vergogna che la circondano. Abbiamo visto che è fondamentale non trascurare un elemento così multiuso come la cacca. Quindi per ultimo ma non meno importante affrontiamo il punto di vista del museo della merda, attraverso una breve introduzione di come affronta tutto il tema della cacca mettendola al primo posto, persino nel nome!!

  • Trasformazione dell'energia. L’energia è uno dei temi principali del Museo della Merda. David Tremlett, tra i primi artisti a collaborare con Gianantonio Locatelli, ha realizzato un suo primo intervento proprio su un traliccio energetico all’ingresso dell’azienda con la scritta “Perché buttarla se puoi riusarla?”.

    Il tema dell’energia è protagonista in una sala specifica del castello tardomedievale di Castelbosco. Il processo di lavorazione del biogas offre grandi quantitativi di acqua calda che opportunamente canalizzata e distribuita diviene una fonte primaria per il riscaldamento, gratuito, delle sale del castello e di altre stanze. I tubolari alettati, inoltre, sono protagonisti anche di un intervento del light designer Alberto Pasetti, che ha voluto utilizzarli come “fonte di luce” perimetrale, un filo conduttore che fa risaltare la morfologia stessa dello scambiatore energetico sprigionando allo stesso tempo un flusso luminoso che “scalpella”, percettivamente, le antiche irregolarità dei muri portanti dell’edificio.26


  • Riscaldamento. Il processo di vita ciclico della materia alla base dell’intuizione di Castelbosco e del Museo della Merda, genera energia su diversi livelli. Il processo di produzione del biogas produce un notevole quantitativo di acqua calda che Locatelli ha deciso di riutilizzare per riscaldare il Castello. L’acqua calda generata dal raffreddatore dell’impianto di produzione energetica viene incanalata in tubature lasciate volutamente a vista fino alle porte del Castello. Per valorizzare e rendere chiaro il processo di riuso anche all’interno, dei tubolari in ferro con spirali alettate, partono da un collettore valorizzato in rosso e percorrono, come un’installazione, tutto il perimetro del Museo riscaldando le stanze museali.27

  • Batteri bio luminescenti. A partire da una sperimentazione condotta nel settore di ricerca ed innovazione della Philips lighting è emersa, qualche anno fa, la straordinaria potenzialità di generare tenui flussi luminosi attraverso un processo di bioluminescenza dovuto a batteri, geneticamente modificati, che si nutrono di gas metano. Tale impostazione si basa sul principio di trasformazione della materia in cui è prevista la produzione di gas metano a partire dalla conversione ecologica dei rifiuti umidi domestici. Attraverso un meticoloso dosaggio del gas metano i batteri contenuti in apposite ampolle trasparenti emettono una luce costante al cento per cento biologica, dovuta all’enzima luciferasi e al suo substrato luciferina, ottenendo la caratteristica colorazione giallo-verde presente in simili fenomeni in natura.28